venerdì 30 ottobre 2015

Un libro ispirante

Sono appassionata di libri e, come ho già scritto molte volte, potrei passare molto del mio tempo libero in libreria o in biblioteca sfogliando e assaporando pagine piene di parole che mi consentono di ampliare la mia visuale, di aprire prospettive inaspettate, di farmi sognare altre realtà.
L'ultima delle mie letture, a parte i libri di studio della scuola di naturopatia, è stata "L'arte di rimettersi in piedi" di Amy Purdy.




Si tratta di un'autobiografia di una persona che considero "speciale". Speciale non perchè abbia due gambe bioniche dall'età di 19 anni, oppure perchè abbia vinto la medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Sochi 2014, o infine perchè sia stata finalista nella gara di Ballo "Dancing with the Stars".
Questa ragazza per me è speciale perchè nonostante la vita le abbia riservato una batosta dal punto di vista della salute fisica, è riuscita, con il potere della mente, il pensiero positivo, le visualizzazioni...a vedersi e sentirsi una persona come tutti noi e a realizzare i suoi sogni.

"...Non esistono coincidenze. Nè errori. Nè eventi fortuiti. Esistono soltanto esperienze da cui imparare, e ciascuna di esse può essere usata come una potente lezione per andare avanti.
Non intendo suggerire che dovremmo in qualche modo celebrare i momenti critici. La vita porta spesso dolore, tragedia e perdita. Com'è naturale, piangiamo. Ci sentiamo sopraffatti. Urliamo e alziamo i pugni verso il cielo, completamente impotenti. Chiniamo la testa sperando con tutte le nostre forze che il colpo venga attenuato. Io ho conosciuto questo tipo di devastazione. Ho affrontato la paura di perdere non solo le gambe, ma anche la vita. Tuttavia, quando si allenta la pressione iniziale di quella sofferenza - quando i giorni diventano mesi, e i mesi ci sbattono brutalmente in faccia una nuova realtà-, ci rimane sempre una scelta. La nostra vita non è determinata da ciò che ci accade, ma da come reagiamo a ciò che ci accade. Possiamo vedere la nostra condizione come una serie di crudeltà casuali e permettere alle avversità di trasformarci in vittime amareggiate; oppure possiamo riconoscere il fatto che, anche se non riusciremo mai a capire perchè, queste cose capitano e, quando è così, possiamo cercare di trovare una motivazione più grande al di là della sofferenza. E' questo che ho scelto di fare...."


Spesso nei libri di crescita personale/pensiero positivo ho letto di "vedere il bicchiere mezzo pieno", ma in questo libro ho proprio percepito, tramite le parole dell'autrice, come si fa a vedere il bicchiere mezzo pieno.



Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma.